Incontro Agedo sul tema omogenitorialità
mercoledì 11 dicembre 2024 – ore 21.00, Casa del Popolo
Dopo il primo incontro di mercoledì 13 novembre sul tema “Il coming out in famiglia e sul posto di lavoro”, AGEDO Verbania/Arona ha proseguito con un appuntamento significativo l’11 dicembre presso Cà de Pop ad Arona, dove è intervenuta Francesca Vecchioni sul tema dell’omogenitorialità.
La serata ha offerto uno spazio di dialogo e confronto, aperto dalla visione del cortometraggio da “Vite”, capitolo 3, “Metti una sera a cena”, che ha introdotto il tema con grande sensibilità. Al tavolo con Elena Broggi, vice presidente di Agedo Verbania/Arona che ha moderato la serata, Francesca Vecchioni, giornalista e scrittrice, è presidente della Fondazione Diversity, impegnata nella promozione dell’inclusione nei media, nelle istituzioni e nella società civile con loro una coppia di mamme e una coppia di papà hanno condiviso le loro esperienze di vita familiare.
A partire dalla legge Cirinnà del 2016, che ha introdotto le unioni civili per le coppie dello stesso sesso garantendo diritti e doveri simili al matrimonio, ma senza prevedere l’obbligo di fedeltà, Giada ed Eleonora, con la loro figlia Amelia, hanno raccontato il loro percorso, dall’inseminazione avvenuta a Madrid al parto in Italia, e le difficoltà incontrate successivamente, tra cui il mancato riconoscimento legale della genitorialità della compagna e il lungo iter giuridico per l’adozione. Hanno anche evidenziato come gli stereotipi e i pregiudizi possano rendere il loro cammino più complesso rispetto a una coppia eterosessuale che accede alla stessa tecnica riproduttiva eterologa dove il marito viene automaticamente riconosciuto padre.
Pietro e Daniele, genitori di Emma e Mattia, hanno invece condiviso la loro storia, iniziata con il desiderio di creare una famiglia attraverso la gestazione per altri (GPA) negli Stati Uniti. Hanno descritto le difficoltà legali affrontate in Italia, dove inizialmente solo uno dei due genitori veniva riconosciuto, costringendo il secondo a un percorso di adozione per ottenere lo stesso status. Questo tipo di discriminazione, come hanno sottolineato entrambe le coppie, colpisce non solo i genitori ma soprattutto i figli, che vivono una situazione di disuguaglianza rispetto ai loro coetanei.
La discussione si è poi focalizzata sugli aspetti legali e sociali legati alle famiglie omogenitoriali. Partendo dalla legge Cirinnà e dal dibattito sul matrimonio ugualitario, è stata sottolineata la mancanza di una normativa italiana che tuteli pienamente i diritti dei minori all’interno di queste famiglie, ma in particolare la legge Cirinnà non riconosce queste unioni “famiglia” negando qualsiasi forma di genitorialità, da qui il motivo per cui la comunità LGBT chiede il matrimonio ugualitario. Si è evidenziato come, in assenza di una legge specifica, ci si debba affidare alla giurisprudenza, affrontando un percorso non solo giuridicamente complesso ma anche emotivamente gravoso.
È emersa con forza la necessità di affrontare lo stigma sociale che ancora circonda le famiglie omogenitoriali. L’idea che queste famiglie rappresentino una minaccia per il modello tradizionale è stata messa in discussione, evidenziando come queste dinamiche riflettano paure infondate e una mancata accettazione della diversità. In questo contesto, la lettura di un comunicato stampa di Alessia Crocini presidente dell’associazione Famiglie Arcobaleno, ha fornito spunti di riflessione sulla condizione attuale delle coppie che ricorrono alla GPA, considerate quasi come autodenuncianti di un presunto “reato” dopo l’introduzione della legge come reato universale.
La serata si è conclusa con una riflessione aperta sulla necessità di promuovere una cultura dell’inclusione e del rispetto reciproco, sottolineando come il vero cambiamento passi dalla capacità di ascoltare e comprendere realtà diverse. Le esperienze condivise, pur nella loro specificità, hanno mostrato che l’amore e la cura non conoscono confini di genere o orientamento sessuale, e che la società ha il dovere di garantire pari diritti e dignità a tutte le famiglie.
Gli incontri di Agedo continueranno l’8 gennaio con la proiezione del film “Tuo, Simon” e il 12 febbraio con Margherita Graglia, che presenterà il suo libro “L’incongruenza di genere in adolescenza. Pratiche cliniche ed educative.”
EGS – CC By Nc Nd







