Legambiente chiede un divieto per il lancio dei palloncini ad Arona
martedì 12 novembre 2024 – Comunicato stampa Circolo Legambiente “Gli Amici del Lago”
I media locali hanno riportato la notizia che anche per quest’anno sono stati liberati dei palloncini in cielo, in occasione della tradizionale ricorrenza della festa di San Carlo ad Arona. Un’iniziativa che ritenevamo ormai archiviata al passato a causa del grave impatto ambientale che genera. Evidentemente, nonostante le iniziative di sensibilizzazione e la crescente presa di coscienza dell’opinione pubblica, questi concetti semplici, condivisi e di dominio pubblico, in certe aree rurali e periferiche non sono ancora stati acquisiti.
Ricordiamo che queste sfere colorate riempite ad elio, realizzate con un mix di lattice e altri materiali plastici, una volta liberati in cielo, fluttuano per chilometri, poi scoppiano o si sgonfiano e ritornano inesorabilmente a terra, disperdendosi così in modo casuale in mare, nei laghi, nei boschi e nell’ambiente in generale, impiegando poi anni a biodegradarsi e a scomparire definitivamente dagli ecosistemi terrestri, favorendo ulteriormente l’ingresso della plastica nella nostra catena alimentare.
Questi frammenti morbidi e colorati, dispersi nelle acque e a terra hanno elevate probabilità di essere scambiati per cibo dagli animali selvatici ed essere ingeriti. Secondo diversi studi scientifici si stima che abbiano 30 volte in più la possibilità di causarne la morte, rispetto alle microplastiche rigide delle bottigliette in PET.
I ricercatori dell’Università inglese di Wales Swansea, hanno calcolato che i palloncini esausti sono il terzo rifiuto più pericoloso per tartarughe, uccelli marini e foche e rappresentano l’80% dei rifiuti che vengono rinvenuti nello stomaco delle tartarughe marine decedute. Ma questa criticità non riguarda solo gli animali marini, anche i pesci di acqua dolce e gli alti animali selvatici dei nostri territori subiscono gli stessi pericoli, in particolare per quanto riguarda le microplastiche che ingeriscono.
Considerato che – anche se fossero in materiale biodegradabile a base di lattice – i rifiuti in plastica impiegano molti anni a deteriorarsi, sbriciolandosi in microplastiche (frammenti inferiori e 5 mm) e nanoplastiche (frammenti inferiori a un micrometro µm) e anche la fauna dei nostri territori subisce le conseguenze questa grave criticità.
Nell’ambito degli studi e dalle ricerche sulle microplastiche che, come Legambiente, stiamo conducendo da diversi anni sui laghi, in collaborazione con Enea, Arpa Piemonte e CNR-Irsa, sono state rinvenute microplastiche negli apparati digerenti della maggior parte dei numerosi pesci – di diverse specie – che sono stati analizzati. Mentre i quantitativi di microplastiche riscontrati dai prelievi a campione nelle acque di superficie del Verbano e del Cusio (e anche degli altri laghi prealpini) vengono mediamente stimati in diverse decine di migliaia di frammenti per km quadrato, variabili secondo le località, le correnti e le condizioni meteo.
È evidente che la dispersione in cielo di rifiuti in materiale plastico, che poi ricadono nell’ambente, contribuisce ulteriormente alle cause di questa grave problematica. Le alternative per celebrare feste e ricorrenze ci sono: sarebbe sufficiente piantare degli alberi a ricordo della giornata o mettere a dimora in autunno dei bulbi da fiore (tulipani, narcisi, giacinti) per avere aiuole fiorite in primavera, coinvolgendo i bambini, attivando così anche iniziative “pratiche” di educazione ambientale per le future generazioni.
Le istituzioni che hanno vietato il rilascio di palloncini in aria
Fortunatamente, c’è chi si è reso conto che bisogna arrestare questa usanza, dannosa per l’ambiente. In Italia, ad esempio, la provincia autonoma di Trento è stata la più lungimirante e dal 2021, ne ha vietato l’utilizzo, pena una sanzione equivalente all’abbandono dei rifiuti.
Ad oggi, il Trentino è l’unica regione italiana ad aver preso sul serio la questione, ma numerose amministrazioni comunali nella nostra penisola, ormai a centinaia, hanno preso parte o organizzato iniziative per sensibilizzare la comunità e hanno emesso delle ordinanze specifiche per vietare la dispersione di palloncini in aria, tra cui – in particolare nel Verbano – anche il Comune di Angera, che si è preoccupato di tutelare il lago e l’ambiente da questa pratica devastante.
Chiediamo alle amministrazioni comunali dei territori lacustri impegni precisi per risolvere questa criticità, per una maggiore tutela dell’ambiente
Come associazione ambientalista invitiamo le amministrazioni comunali dei nostri territori lacustri di replicare questa buona pratica di tutela ambientale, emettendo delle ordinanze amministrative specifiche di divieto del rilascio di palloncini in aria e anche delle cosiddette “lanterne cinesi” che oltre all’inquinamento ambientale, poiché utilizzano fiamme libere, hanno l’aggravante – una volta ricadute a terra o sugli alberi – di costituire elevati rischi di innescare incendi.



