Impronta Civica resoconto sul Consiglio Comunale del 28 ottobre 2024
mercoledì 30 ottobre 2024 – Comunicato stampa
Il Consiglio Comunale di lunedì 28 ottobre ci regala alcuni spunti di profonda riflessione che vogliamo condividere con la cittadinanza.
In primis, diamo fastidio e hanno provato a zittirci cercando di chiudere le porte del palazzo. Non è un segreto che il Sindaco tolleri a fatica che i dipendenti comunali abbiano rapporti con la minoranza e vorrebbe che non rispondessero con troppa solerzia alle nostre legittime richieste. Ma visto che il nostro compito lo facciamo e lo facciamo bene, il Sindaco ha messo all’ordine del giorno la modifica al Regolamento di Accesso agli Atti che giaceva nei meandri dei cassetti e che tutti avevano dimenticato, non essendo nemmeno pubblicato come dovuto. Per l’occasione si alza in piedi e mette in atto il suo show, accusando i Consiglieri di Minoranza di vagare senza scopo tra gli uffici e di aver fatto, dal 10 di giugno al 28 ottobre, ben 15 richieste di accesso agli atti. Sostenendo poi che avremmo preteso le risposte il giorno stesso. La realtà è che gli accessi agli atti sono stati 13, con un tempo medio di risposta di 8 giorni, con un massimo di 30 giorni. Nessuno di noi si è mai lamentato, avendo il massimo rispetto per il lavoro dei dipendenti comunali.
Il Sindaco dimentica, o finge di dimenticarsi, che le opposizioni hanno il diritto ed il dovere di vigilare, un compito fondamentale in un sistema democratico per garantire un controllo efficace sull’operato di chi amministra. Per farlo non c’è altro modo che chiedere di vedere le carte.
Il Sindaco, provocatoriamente, finisce con il paragonare il diritto di accesso agli atti da parte dei Consiglieri a un privilegio, come cellulari o posti auto riservati, e conclude affermando che i Consiglieri sono normali cittadini e che, come i normali cittadini ottengono una risposta in 30 giorni, così anche essi dovranno aspettare. Tutti i “normali” cittadini invece si aspettano che noi siamo le loro orecchie e i loro occhi per poterli informare e metterli al corrente di ciò che accade e perché e intervenire in loro rappresentanza. Finge di ignorare quanto prevede la legge e lo fa sapendo benissimo che questo, però, ostacolerebbe molto il lavoro dell’opposizione che, dal momento in cui inizia ad interessarsi ad un argomento a quando riesce a portarlo in Consiglio, si troverebbe ad aspettare più di 2 mesi. Ma è certamente questo il suo scopo!
Il goffo tentativo, riuscito solo in parte, di far tacere o ostacolare le minoranze, non è altro però che la dimostrazione che, talvolta, chi governa cerca di nascondere, dietro una finta trasparenza, la sua autocrazia.
La seconda riflessione è sulla modalità operativa con cui vengono fatte le cose, senza ascoltare nessuno e senza considerare le conseguenze, senza valutare i risvolti a lungo termine. Tutto il dibattito che c’è stato sulla tensostruttura, sui lavori in piazza San Graziano, sui soldi che verranno spesi per completare l’area dei campi da calcio di Via Montenero, di cui leggerete ampliamente sui giornali, ci dimostrano come, ancora una volta, la priorità dell’Amministrazione è mettere la spunta verde sulla casellina delle cose da fare, senza badare troppo agli effetti delle scelte compiute: investire più di 1 milione di euro in una struttura energivora, acusticamente impattante e per natura – o solo definizione – temporanea è una scelta miope, che non approviamo. Nella relazione stessa del documento di valutazione delle scelte progettuali si parla di struttura smontabile in ogni sua parte, ma questo escamotage viene utilizzato al solo scopo di non dover sottostare alla normativa energetica a cui tutti i “normali” cittadini devono adeguarsi qualora intendano realizzare qualunque tipo di struttura riscaldata superiore ai 50mq, realizzando necessariamente un edificio performante ben isolato e corredato da impianto fotovoltaico… e allora viene da chiedersi chi è che gode di privilegi in questo caso?
Una pubblica amministrazione non dovrebbe essere da esempio?
Siamo poi curiosi di vedere la compatibilità del progetto della “riqualificazione culturale” della Piazza del Sapere, per cui oltre alla previsione di spesa di 96.000 euro nulla è stato spiegato, con l’attuale utilizzo principale della Piazza San Graziano: un posteggio per portare e recuperare i figli dalle Scuole Cesare Battisti, Nicotera e Marcelline.
Così come siamo curiosi di vedere come sarà scritto il bando per il Caffè Letterario e quanti si presenteranno per fare, a loro totali spese, questo investimento e gestirlo.
Una terza riflessione va dedicata allo scivolone che ha fatto la Vice Sindaco, Assessore alle Politiche Sociali e Pari Opportunità, Marina Grassani che è riuscita a dire che l’Autismo è “purtroppo, diventato una piaga perché nei bambini più piccoli si manifesta di più e in età giovanile” (1:18:30).
A questa grave affermazione abbiamo risposto facendo notare il fatto che sia un bene che le diagnosi riescono ad essere sempre più precoci. Una diagnosi tempestiva rappresenta un vantaggio per bambini e famiglie, e permette di ottenere risultati straordinari.
La Vice Sindaco al minuto 1:29:30 prova a chiarire, ma finisce per incartarsi: “Gli studi che si stanno ampiamente concentrando in questo senso, come su altre malattie, ritengono che forse ci siano fattori esterni, ambientali e di alimentazione, che potrebbero incidere. Non sono ancora scientificamente provati.”
L’autismo rientra nella classificazione dei “disturbi pervasivi dello sviluppo”; non è classificato come una malattia, ma è una sindrome. Una caratteristica della persona. Chiamarlo ancora oggi, malattia, dimostra quanto siamo lontani dalla comprensione del fenomeno.
Se una teoria non è scientificamente provata, allora sarebbe meglio non diffonderla, soprattutto se la tua è una voce autorevole. La scienza è sempre più propensa ad affermare che le principali cause sono da ricercarsi in fattori genetici e alterazioni congenite. I fattori ambientali a cui si riferiscono gli studi sono piuttosto legati a parti prematuri, abusi di sostane in gravidanza, l’esposizione del feto ad inquinamento continuo, eventuali infezioni contratte dalla mamma durante il periodo di gestazione e l’età avanzata dei genitori al momento del concepimento.
La cultura dell’inclusione parte dall’abbattimento dei pregiudizi, dal non veicolare teorie senza fondamento, dall’utilizzo di un linguaggio corretto, attento ed inclusivo. Se ricopri una certa carica, ci spiace, certi scivoloni non puoi farli.
Impronta Civica Arona